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Architettura

1000 orti a km0 per Milano

Realizzazione di sistema modulare per orto urbano su lastrico solare

COMMITTENTE:
Infoweb srl - Hortus 2015

PROGETTO ARCHITETTONICO:
ARCH. DAVIDE CORTI
ARCH. CHIARA CONSONNI CREATIVEROOM

CRONOLOGIA:
2015 CONCORSO - MENZIONE

In linea con i temi di Expo 2015 Infoweb srl e l'associazione culturale Hortus 2015 indice un concorso di idee inerente alla progettazione di orti urbani su lastrici solari di edifici da selezionare all'interno della città di Milano. L'idea è quella di selezionare sistemi architettonici innovativi e tecnicamente realizzabili. Proprio per questo motivo il progetto presentato viene ritenuto meritevole di Menzione.

INQUADRAMENTO GENERALE DEL PROGETTO
Con uno sguardo alla situazione attuale, si nota che l'orto urbano è concepito come un elemento che caratterizza principalmente la periferia delle città: i prati che circondano le periferie sono spesso convertiti in “orti urbani”. In genere, è la parte più anziana della società a occuparsene, per intrattenimento e come strumento di relazione sociale.
La soluzione proposta intende coinvolgere la parte di popolazione più giovane, sempre più attenta all'alimentazione e ai prodotti biologici. Per questo motivo, si è voluto portare gli “orti urbani” all'interno della città, individuando quali siti ideali i Campus Universitari: sono posizionati solitamente in zone strategiche della città, ben servite dai mezzi pubblici, spesso con coperture piane delle quali nessuno si interessa - impiegate per alloggiare vani tecnici ed impianti, noncuranti dell’impatto estetico sul paesaggio circostante.

CONCEPT/IDEA
L'idea di progetto si concretizza in un sistema modulare in grado di proporre scenari sempre diversi.
La particolarità di tale sistema consiste nella capacità di produrre, con un modulo semplice – composto da sole 4 varianti - e un modello standardizzato, scenari sempre differenti: con tutti i vantaggi della produzione controllata in fabbrica.

QUALITA' ARCHITETTONICA E PAESAGGISTICA
Le coperture piane diventano vive ed è proprio l'orto ad animarle.
Il sistema modulare esalta la terra, ne diventa contenitore, scrigno.
Il lastrico solare è ridisegnato dalle nuove “prodine”, una re-interpretazione delle antiche stradine che storicamente permettevano di percorrere l'orto. Questi nuovi sentieri danno movimento all'orto, ne disegnano l’architettura, con discrezione e armonia.
Il modulo proposto può accogliere non solo la terra, ma qualsiasi altro elemento. La ghiaia, per esempio: e l’orto diventa una piazza, un luogo di socializzazione. Da qui l'innovazione della proposta, in cui l'orto si fonde con piccole piazze urbane sopraelevate e suggerisce socializzazione e momenti di incontro: concerti, letture, riunioni all'aperto, anche a metri di altezza da terra ... perchè no?
I moduli che compongono i nuovi camminamenti possono essere eliminati semplicemente svitandoli, dando così più spazio alla terra, essenza dell'orto.

SOLUZIONE TECNOLOGICA E COSTRUTTIVA
I quattro elementi modulari di base saranno realizzati in plastica riciclata e poggeranno su uno strato di impermeabilizzazione antiradice, con sovrapposizione di feltro per la ritenzione idrica. Questi due strati verranno stesi e fissati alla superficie esistente prima del posizionamento dei moduli.
I quattro elementi modulari presentano sul fondo dei fori per lo scolo e la corretta ritenzione dell'acqua: gli stessi fori serviranno anche alla naturale aerazione del terreno.
All’interno delle vasche modulari, e in funzione delle intenzioni progettuali, sarà messo un substrato terroso dello spessore di 35 cm o, in alternativa, della ghiaia. Il tutto è stato ideato per mantenere leggeri i carichi.
Il pacchetto così generato permetterà di ottenere un maggiore isolamento termico dell'edificio, configurandosi come un giardino pensile tecnologico.

SOLUZIONI IMPIANTO ORTOFRUTTICOLO
Per le colture in terra, è stato studiato uno spessore medio di substrato terroso pari a 35 cm. Per gli alberi da frutto e le coltivazioni infestanti, sono stati studiati moduli a vaso: in questo modo si è potuto aumentare lo spessore della terra fino a 80/90 cm, necessari per la piantumazione delle piante.

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