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Architettura

Castello Orsini Ottoboni

Nuovo centro per le arti e la cultura

COMMITTENTE:
COMUNE DI FIANO ROMANO (RM)

PROGETTO ARCHITETTONICO:
ARCH. DAVIDE CORTI

ING. STEFANO COLOMBO (ANTINCENDIO)
TECHNION SRL (IMPIANTI)
GRUPPO PRISMA TRE (SICUREZZA)
FEDERICA TAGLIABUE (DESIGNER)

CRONOLOGIA:
2022 CONCORSO 1°FASE
2022 CONCORSO 2°FASE (3° PREMIO)

LA PROPOSTA PROGETTUALE: UN NUOVO SISTEMA DI RISALITA VERTICALE

Il progetto si propone di enfatizzare e riqualificare le caratteristiche intrinseche dell’intero compendio di Castello Ducale Orsini-Ottoboni senza snaturarne il contesto storico architettonico che è di riferimento per l’intero centro storico di Fiano Romano.

L’idea è quella di dotare l’intera struttura fortificata di un nuovo sistema di risalita verticale in grado di connettere tutti i livelli del Castello eliminando così le attuali barriere architettoniche e rendendo il castello fruibile, sia dal punto di vista di un uso turistico che di un uso civico. Il nuovo sistema di risalita, idealmente un “battifredo” per la cultura, trova ubicazione proprio all’interno della struttura più caratteristica: la Torre. Da qui è infatti possibile connettere in maniera agevole tutti i livelli nobili del palazzo fortificato sin ad arrivare in cima alla terrazza panoramica oggi praticamente inagibile e poco qualificata ma con un notevole potenziale intrinseco. Il nuovo sistema di risalita partirà al piano terreno con accesso diretto dal porticato di ingresso su piazza Matteotti. Un ampio ascensore circolare con struttura metallica (finitura ottone brunito) e vetro collegherà i vari livelli della torre. Da ogni livello della torre sarà quindi possibile raggiungere tutti gli spazi aperti al pubblico: sale espositive, sale conferenze, biblioteca, ala decorata quattrocentesca, aule studio, laboratori, area ristoro, sino ad arrivare al culmine della torre stessa dove una sottile copertura piana con intradosso a specchio proteggerà lo sbarco alla terrazza panoramica da dove si potrà ammirare il territorio circostante.

Il nuovo ascensore salirà solitario fino al piano terzo dove si affiancherà ad una nuova scala circolare che si inerpicherà lungo le pareti in maniera scenografica all’interno dei 10 mt di dislivello che conducono alla terrazza panoramica.

L’interno della torre, oltre ad accogliere il nuovo ascensore, sarà anche utilizzato quale area per una esposizione permanente di tipo immersivo dal tema “il Castello si racconta”. Sulle pareti saranno disposti alcuni monitor interattivi che racconteranno, in maniera dinamica, la storia del compendio fortificato. Ad essi saranno abbinati dei videoproiettori che avranno il compito di “dipingere” sulle mura perimetrali in scenari immersivi.

IL CENTRO PER LE ARTI E LA CULTURA: FLESSIBILITA’ D’USO E POLIVALENZA

Il nuovo Centro per le Arti e la Cultura si svilupperà, come richiesto, al secondo piano e sarà articolato in tre macro-aree con accessi indipendenti. Gli ingressi saranno sia raggiungibili direttamente dal nuovo ascensore oppure tramite la scalea principale esistente che sarà ripulita dell’attuale servoscala (non essendocene più la necessità). Le macro-aree saranno: area polivalente per esposizioni, concerti e manifestazioni culturali, area laboratori didattici, area studio e lettura.

Una sala di accoglienza gestirà l’intero flusso dei visitatori. Qui troveremo un info-point con bancone e receptionist oltre a schermi interattivi multimediali e sistemi di comunicazione circa le manifestazioni in essere.

L’area destinata alle manifestazioni culturali è a sua volta organizzata in 3 blocchi indipendenti al fine di rendere possibile la gestione di eventi differenti in concomitanza. Una grande sala d’attesa accomunerà, insieme a servizi igienici e un magazzino, tutti e tre i blocchi.

Ogni sala sarà estremamente flessibile e potrà essere organizzata a piacimento in funzione dell’evento da ospitare. Una dotazione impiantistica di base garantirà la possibilità di utilizzo di monitor, leggii e tavoli interattivi, videoproiettori, teche e pedane espositive liberamente disposte nello spazio. Un sistema di illuminazione a binario montato a soffitto garantirà la massima flessibilità anche all’eventuale progetto illuminotecnico legato al singolo evento che potrà essere caratterizzato di volta in volta andando a togliere o aggiungere i dispositivi illuminotecnici (spot, barre led, etc.).

L’area posta a cerniera tra l’ala seicentesca e quella quattrocentesca sarà invece utilizzata per attività di laboratorio. Tre grandi sale comunicanti tra loro saranno dotate di tavoli trapezoidali liberamente configurabili in gruppi nonché da grandi armadiature in grado di contenere materiale per la didattica.

L’ala quattrocentesca mansardata sarà altresì riservata a sale studio e lettura. Due grandi sale comunicanti verranno gestite una per lo studio collettivo ed una, più riservata, per lo studio privato o la lettura. L’accesso a tale area sarà vincolato da una porta a badge, qui l’ente gestore potrà decidere come gestire il flusso in ingresso limitando, per esempio, l’accesso ai soli residenti. Tale ala risulterà intesa anche a servizio della biblioteca posta al piano primo. Nelle immediate vicinanze dell’ingresso alle sale studio trova ubicazione un secondo blocco di servizi igienici. Questo potrà essere utilizzato da tutti i visitatori della struttura essendo in posizione baricentrica e direttamente accessibile dalla zona del nuovo ascensore.

Si prevede inoltre la riqualificazione dell’attuale sala di accesso alla biblioteca posta a piano primo. La proposta è quella di realizzare al piano primo una idonea area ristoro che goda anche dell’espansione alla attigua terrazza (oggi inutilizzata). La scelta di riservare l’area ristoro al livello del piano primo e non al piano secondo persegue l’obbiettivo di poter esser di supporto non solo per il nuovo Centro per le Arti e la Cultura ma bensì per l’intero compendio fortificato che potrà godere di un nuovo servizio aggiuntivo indipendente.

L’interno della torre angolare verrà riqualificato e verrà realizzata una nuova scala interna in ferro da utilizzarsi quale via d’emergenza.

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