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Architettura

Piazza Don Benzoni

Riqualificazione urbana della Piazza Don Benzoni - Tavernerio (CO)

COMMITTENTE:
COMUNE DI TAVERNERIO (CO)

PROGETTO ARCHITETTONICO:
ARCH. DAVIDE CORTI, ARCH. DAVIDE CORTI

DATI DIMENSIONALI:
1.300 MQ SUPERFICIE LOTTO

IMPORTO LAVORI:
STIMATO € 290.000

CRONOLOGIA:
2011 CONCORSO - 3°CLASSIFICATO

L'amministrazione comunale, tramite bando di concorso, cerca soluzioni per rendere utilizzabile l'attuale Piazza Don Benzoni, oggi adibita a parcheggio.
Il progetto proposto prevede la semplice razionalizzazione degli spazi oggetto di concorso al fine di rendere all’area il giusto carattere di rappresentanza e di creare i legami, ad oggi assenti, tra le funzioni pubbliche esistenti e da insediare. Si è scelto di limitare al minimo lo sviluppo delle zone da adibire a parcheggio, scelta che risulta percorribile in funzione delle dimensioni, già sufficienti, delle limitrofe aree a parcheggio esistenti, in modo da lasciare maggior spazio all'ambito di fruizione prettamente pedonale. Si è cercato di generare così un grande spazio libero e flessibile atto ad ogni tipo di programmazione in modo da svincolare l’area ad un unico ed univoco utilizzo. Il nuovo disegno planimetrico della piazza prevede due tipologie di pavimentazioni: una in pietra ed una in cemento al fine di identificare zone di percorrenza e zone di rappresentanza.Una piccola porzione destinata a piantumazione su lato strada abbraccia la piazza garantendo un filtro sia acustico sia visivo. L'area a confine con le pertinenze parrocchiali diventa elemento di giunzione e oggetto architettonico di maggior rilevanza, dove poter socializzare, leggere, sedersi e rilassarsi all'ombra di steli luminosi artificiali che si mescolano con rampicanti vegetali. L’aspetto rappresentativo e identificativo della nuova piazza è affidato alla particolare soluzione che lega il verde al sistema d’illuminazione. L’inserimento di un elemento, che concentri caratteri architettonici, artistici, naturali e funzionali diventa principio ordinatore degli spazi e immagine della piazza. Sono steli di metallo sottili e flessibili, in grado di ondeggiare al vento, fissati al suolo con inclinazioni libere in un basamento scavato riempito di ghiaia, quasi come fossero cresciuti spontaneamente, “naturali”. Sono arbusti di altra sostanza con altezze variabili illuminati superiormente con LED a basso consumo che consentono variazioni cromatiche e d’intensità luminosa. Su di essi si arrampicano arbusti reali; piante di rampicanti seguono il percorso di crescita suggerito dagli steli creando una parete vegetale, “artificiale”. Insieme si fondono in un unico elemento architettonico nato dall’incontro tra naturale e artificiale, controllato e libero di trasformarsi che diventa elemento ordinatore dello spazio. La manipolazione leggera della natura trasforma un arbusto e un lampione in una forma d’arte espressiva dando valore aggiunto a oggetti delle quotidianità e spazi altrimenti anonimi e indifferenti. Intorno agli steli gravitano sedute in cemento, dalle forme geometriche pure e astratte, in contrasto con l’elemento naturale. Questi segni riconoscibili identificano aree dedicate alla sosta e all’aggregazione, punti d’incontro privilegiato e suggestivo. L’intento socializzante del luogo è per sua stessa definizione simbolica rappresentato dall’unione tra naturale e artificiale. La capacità identificativa del luogo aumenta di notte, dove al segno architettonico si aggiunge lo spettacolare effetto scenografico delle luci.

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